Presentazione

La Provincia di Foggia ha una estensione territoriale notevole con i suoi 7.174,60 chilometri quadrati è, infatti, la terza provincia d’Italia dopo quelle di Sassari e di Bolzano, relativamente pochi gli abitanti, a fronte di una estensione così vasta: 599028 alla fine del 2021.

La popolazione è concentrata soprattutto nel Tavoliere e nella fascia costiera, dove trovano posto i centri più grossi. Assai bassa, invece, la densità degli abitanti nelle alture che pure nelle più remote epoche storiche ospitavano la maggior parte della popolazione.

Le campagne, a causa di un secolare retaggio culturale, sono pressoché disabitate. A un basso indice di ruralità corrisponde un urbanesimo piuttosto accentuato. L’attività economica prevalente delle popolazioni daune non è più l’agricoltura, ma il terziario e la pubblica amministrazione, con oltre 80.000 addetti. In agricoltura lavorano 45.000 persone, 40.000 invece nell’industria.

«I dati che ci pongono al 105esimo posto nella classifica sulla qualità della vita delle province italiane redatta da Il Sole 24 Ore – ha commentato il sindaco di Foggia – mostrano in pieno le difficoltà che Foggia e la Capitanata stanno affrontando nei parametri che vengono presi in considerazione dal quotidiano economico, inerenti anche l’aspetto economico, di sviluppo e di ordine pubblico, che incidono ancora profondamente sull’indice della vivibilità.  Solo nella misura in cui saremo in grado di cogliere la portata di questa sfida e della strategicità dello stare insieme su alcuni qualificanti obiettivi potremo cambiare rotta.» (da un comunicato stampa della Città di Foggia).

Una delle maggiori criticità del nostro territorio appare legata al basso livello di occupazione.

La Provincia di Foggia necessita quindi di una strategia di rilancio che possa favorire una crescita economica più sostenuta. La sfida consiste in un cambiamento culturale di vasta portata.

In questo contesto sono sorte, sia a Foggia che in provincia, numerose associazioni di volontariato e cooperative sociali con l’obiettivo di aiutare quelle fasce di popolazione autoctona e straniera a superare le condizioni di disagio in cui si trova.

Il C.P.I.A. lavora necessariamente, in virtù degli specifici obiettivi formativi che lo contraddistinguono, in stretto contatto con enti, scuole, istituti formativi, istituzioni e associazioni che caratterizzano il territorio di appartenenza. Ogni sede di erogazione (ex CTP) si porta dietro una realtà storica diversa. Una delle maggiori necessità è quella dell’integrazione per uniformare tutte le diverse realtà dei punti di erogazione e rendere il CPIA una realtà omogenea ma allo stesso tempo flessibile e adeguata ai vari bisogni territoriali.


Popolazione studentesca del CPIA

Opportunità:
Il CPIA realizza un’offerta formativa per adulti e giovani adulti che non hanno assolto l’obbligo di istruzione o che non sono in possesso del titolo di studio conclusivo del Primo Ciclo d’Istruzione (ex Licenza Media), oppure che vogliono conseguire un Diploma. Al CPIA1 Foggia compete anche l’istruzione carceraria presso le Case Circondariali di Lucera, di Foggia e di San Severo. La totalità dell’utenza dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti rientra tipicamente nella terza fascia di bisogni educativi speciali indicata dalla DM 27/12/2012, in quanto si trova inevitabilmente in una situazione di svantaggio socioeconomico, linguistico e/o culturale. Essa è infatti composta, con riferimento al primo livello di istruzione (alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana, primo periodo didattico per il conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione e secondo periodo didattico per l’assolvimento dell’obbligo scolastico), da adulti o giovani adulti (dai16 anni) compresi nelle seguenti diverse tipologie: cittadini stranieri, anche minori non accompagnati, ospiti dei centri di accoglienza, che necessitano di una rapida azione di alfabetizzazione della lingua italiana e di comprensione dei principali aspetti culturali del nostro Paese; cittadini stranieri stanziali adulti o giovani adulti; adulti ristretti delle Case Circondariali. Grande incidenza hanno gli alunni immigrati, sebbene il loro numero sia molto variabile e difficilmente prevedibile.
Vincoli:
L’attuale utenza del CPIA è costituita in buona parte da corsisti stranieri di sesso maschile, che hanno problemi di alfabetizzazione in lingua italiana e sono in una situazione di svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale. Uno dei vincoli emersi riguarda l’abbandono e la dispersione nei corsi per adulti. Le cause extrascolastiche (i problemi personali, i problemi economici) sono però così varie e improvvise che la scuola ha difficoltà a rimediare a tali situazioni, nonostante la disponibilità dei docenti. A questo aspetto si aggiunge la condizione intrinseca dell’utenza straniera, probabilmente non inseribile con facilità in percorsi lunghi a causa dell’estrema incertezza dello status giuridico e sociale dell’immigrato. Inoltre, come evidenziato dalle statistiche, il CPIA non riesce ad intercettare pienamente i bisogni educativi e formativi della popolazione adulta italiana, soprattutto i cosiddetti “NEET” (Not in Education, Employment or Training), ovvero i giovani senza occupazione che non stanno affrontando un percorso di istruzione o formazione professionale. Il numero degli studenti adulti all’interno di un CPIA non è prevedibile e dipende solo in minima parte dalle azioni messe in campo dal CPIA stesso. Il più delle volte gli studenti si iscrivono e frequentano perché inseriti dal Comune di appartenenza in misure di welfare che prescrivono la frequenza di corsi di istruzione. Nel caso degli alunni immigrati, la situazione è ancora più complessa.
Territorio e capitale sociale

Opportunità:
Il CPIA di Foggia rivolge la propria offerta formativa all’intero del territorio della provincia di Foggia. Tale territorio comprende ben 61 comuni e si estende su una superficie di 7 007,54 km² e 466 frazioni . La popolazione residente, al 31 maggio 2022, è pari a 595 433 abitanti, oltre il 5,1% dei quali di origine straniera (30.367). Negli ultimi anni, anche dopo l’insorgere della crisi, l’area del Foggiano ha manifestato una generale espansione del settore dei servizi ma tutto questo non ha abbassato il tasso di disoccupazione che è al 24,7% (regionale 14% – nazionale 8,5%). Il problema della disoccupazione giovanile è particolarmente sentito nella provincia Foggiana. Se si guarda, infatti, alle statistiche sui cosiddetti “NEET” (Not in Education, Employment or Training), ovvero i giovani senza occupazione e che non stanno affrontando un percorso di istruzione o formazione professionale (in riferimento alla popolazione di età compresa tra i 15 e i 29 anni), si registra per il territorio Foggiano un’elevata percentuale sia maschile che femminile, ben superiore alla media nazionale e di poco superiore alla media della regione Puglia.
Vincoli:
L’estensione territoriale della provincia di Foggia rappresenta, al tempo stesso, un vincolo ed un’opportunità. Le caratteristiche del territorio su cui si estende il CPIA 1 Foggia, la cui vasta estensione territoriale crea molteplici difficoltà di collegamento, difficoltà ampliate da una copertura non sempre adeguata dei trasporti pubblici, rischiano di vanificare gli sforzi di questa Istituzione scolastica, sempre disponibile a venire incontro alle esigenze reali dei corsisti. Il tasso di abbandono prematuro di istruzione e formazione nella popolazione di cittadinanza non italiana, deve far riflettere sulle azioni da avviare per recuperare una fetta così consistente di persone e per assicurare una integrazione vera e produttiva per il territorio e l’economia locale. In questa ottica si auspica un coinvolgimento maggiore da parte delle istituzioni, agenzie, associazioni ed enti locali, per assicurare quella integrazione tra scuola e territorio che favorisca rapporti collaborativi con i portatori di interesse nella definizione degli obiettivi di risultato e di impatto, nonché nello sviluppo del sistema di gestione dell’Istituzione Scolastica.
Risorse economiche e materiali

Opportunità:
Il Centro per l’Istruzione degli Adulti di Foggia, come del resto tutti i CPIA, eroga la propria offerta formativa attraverso sedi scolastiche che non sono di esclusiva proprietà; le istituzioni scolastiche dove si tengono i corsi del CPIA sono scuole secondarie di I e II grado, con cui vengono stipulati dei protocolli d’intesa che regolano le condizioni ed il funzionamento del servizio. Talvolta, nel caso di alcuni punti di erogazione, è la comunità locale ad offrire spazi idonei alla didattica, sebbene il ricorso a quest’ultima soluzione costituisca un’eccezione volta perlopiù ad intercettare i bisogni dell’utenza, e non la regola, in quanto le attività didattiche abbisognano di luoghi progettati a questo scopo esclusivo. Il CPIA di Foggia dispone dall’anno scolastico 2021/2022 di una sede amministrativa centrale autonoma, ubicata in via Luigi Sbano 5/B, Foggia. I Punti di erogazione dislocati sul vasto territorio della provincia di Foggia, sono in numero di 9, e 3 sedi operative all’interno delle strutture carcerarie. Il DPR 263/2012 offre l’opportunità agli studenti di un CPIA di assolvere una parte del monte ore attraverso l’apprendimento a distanza. Il CPIA è destinatario di fondi europei per lo sviluppo regionale che hanno permesso l’acquisto di alcune dotazione, nonchè la realizzazione di progetti PON 2014-2020.
Vincoli:
Esiste una difficoltà di fondo, che parte proprio dalla mancanza di strutture proprie al CPIA, e che rende talvolta difficile intercettare le istanze educative e culturali di cui l’Istruzione degli Adulti si fa promotore. Di fronte all’esigenza crescente di un apprendimento lungo tutto l’arco della vita, e nell’ottica di una sempre maggiore integrazione e coesione sociale, il CPIA di Foggia persegue una politica di ampliamento della popolazione studentesca. In questa prospettiva, è necessario avere una scuola sempre aperta al territorio, dove però il territorio stesso, inteso come autorità politiche ed istituzionali, siano disponibili ad offrire sedi scolastiche, forzando la naturale tendenza di chi quelle sedi gestisce, e trova difficile condividerle con altri. Occorre insistere nell’azione di potenziamento delle sedi esistenti, sensibilizzando tutti i portatori di interesse e cercando di attirare anche maggiori risorse finanziarie, oltre a quelle istituzionali. Inoltre la popolazione studentesca dei CPIA vive in genere un “gap” digitale che non permette loro di utilizzare ad esempio, la formazione a distanza.
Risorse professionali

Opportunità:
Il personale docente ed ATA del CPIA è un personale stabile, che si trova all’interno dell’istituzione scolastica già dalla sua nascita; nella maggior parte dei casi si tratta di docenti ed amministrativi che prestavano servizio già nei dismessi CTP. Più del 50% del personale docente e non docente ha un anzianità di servizio superiore a 5 anni ed un’età media, relativamente ai docenti, compresa tra i 45 ed i 55 anni ed oltre, in linea con le medie nazionali. Inoltre, la quasi totalità del personale ha un contratto a tempo indeterminato, e la percentuale dei trasferimenti in uscita dal CPIA è irrisoria. L’attuale Dirigente Scolastico è a capo dell’istituzione già da otto anni. Tali premesse illustrano un quadro di relativa stabilità nell’organigramma della scuola, che ha consentito di avviare un progetto di formazione e aggiornamento delle competenze professionali dei docenti, al fine di migliorare l’azione didattica, sperimentare innovazioni metodologiche e diffondere buone prassi che consentano di innalzare i livelli di competenza dei corsisti, riducendo così il rischio di dispersione e abbandono precoci. Per questo motivo si è fatto ricorso a figure esterne di formatori, il cui compito è stato essenzialmente di proporre iniziative di formazione didattica e di riflessione sulla professionalità docente. Tali iniziative hanno preso la forma di corsi di aggiornamento professionale, seminari e giornate di studio e formazione.
Vincoli:
L’esperienza pregressa di cui sono portatori i docenti ed il personale non docente che opera nelle varie sedi del CPIA rappresenta senza dubbio un valore aggiunto, ma porta con sé dinamiche relazionali e pratiche didattiche non sempre facili da modificare. Il passaggio dai CTP all’attuale organizzazione del CPIA ha comportato un processo di ammodernamento che è ancora in corso di completamento: ammodernamento nelle pratiche amministrative (comunicazioni istituzionali, l’uso del protocollo elettronico, la dematerializzazione, la posta elettronica), ed ammodernamento nella didattica, nella progettazione, nel ricorso alle TIC e alle attività laboratoriali, nonché all’uso di Internet per la compilazione del registro elettronico e per la Fruizione A Distanza dei contenuti didattici. Tali cambiamenti, mirati a finalizzare e a migliorare la didattica e ad incrementare il successo formativo dei corsisti, sono stati talvolta accolti con una certa resistenza da parte dei docenti, abituati a strumenti e prassi che li accompagnavano da tempo. Inoltre, la dislocazione dei docenti sulle vari sedi del CPIA non favorisce il confronto immediato e la condivisione di problematiche comuni, generando, a volte, una sensazione di insicurezza.